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Lettere dal passato

  • Immagine del redattore: Fabiana
    Fabiana
  • 23 ott 2024
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 3 mag

Dicembre


Domenico dove sei? Qui in ospedale dicono delle cose assurde su di te e io ho una brutta cicatrice sul petto e fa tutto male…Non mi fanno muovere...Continuano a parlarmi di uno strano incidente che ci riguarda... Ma non riesco a sentire più nulla…Le loro frasi si perdono nella nebbia e vedo tutto nero…Le loro parole non hanno senso...Io…Io ho bisogno di vederti immediatamente...Ti scrivo queste poche righe per dirti di farti vedere al più presto...Sto iniziando ad avere paura...Ti prego Domenico...Vieni da me e dimmi che va tutto bene...


Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre


Come hai potuto?

CHI TI HA DATO IL DIRITTO DI DECIDERE PER ME? NESSUNO. CHI TI HA DETTO CHE DARE LA VITA PER ME SAREBBE STATA UNA BUONA IDEA?

Davvero...Non mi capacito di questa tua assurda decisione...Hai pensato a quelli che sarebbero rimasti qui senza di te? La tua famiglia...I tuoi amici...Io... Sai quanto male fa ogni singolo battito del tuo cuore? Sentirti parte di me ma non poterti più vedere? Hai sempre saputo che la vita per me era un peso e nient'altro. Ma con te le cose erano diverse...Con te era sempre una bella giornata...Ricordo perfettamente quando ti ho conosciuto, l'ironia, un sorriso incredibile e la voglia di conoscerti sempre di più... Presto...Sin da subito mi accorsi che prima la vita non aveva sapore ma con te...Domenico, con te era tutto dolce come una caramella alla fragola...Era l'adolescenza, era il primo sguardo sul mondo...Siamo cresciuti insieme e...Quanti anni sono passati? Quegl'anni ora mi sembrano minuti...Cosa è rimasto di quei tempi?

Dolore...Tanto dolore...E sensi di colpa...Perchè vedi...Alla fine sono stata una dannazione per la tua vita...Se non ci fossimo mai incontrati, se non avessi posato gli occhi su di te, se non fossi stata così egoista, se non avessi desiderato così tanto far parte della tua vita tu ora avresti raggiunto tutti quei traguardi che ti eri promesso...Era sbagliata e incasinata ma ti mi hai amata e ho iniziato a vedermi con occhi meno severi...

Non posso perdonarti. Non lo farò mai. Ti odio.


Viale dei ricordi

Non mi dimenticherò mai come ti ho conosciuto.

Era primavera e le tue battute pungenti mi facevano ridere fino alle lacrime, tanto da voler conoscere il ragazzo dietro quella maschera bianca e rossa. Se ci penso tutto quadra, la primavera è la stagione delle fioriture e tu sei stato proprio così. Una dolce primavera che delicatamente sboccia fino ad invadere con i suoi colori e profumi la mia vita. Noi anche, lo siamo stati.

due giovanissimi senza la minima idea di cosa fosse la vita, si ritrovarono a stare insieme nella maniera più naturale di questo mondo. Il tempo non esisteva, ma il resto sì. Tu esistevi nella mia giovane visione di vita e nella speranza che avevo del futuro. Così mano nella mano camminavano, con lo stesso passo, vivendoci negli anni che ci accarezzavano.

La voglia di crescere, di diventare grandi, di continuare a esserci l’uno per l’altra, quell’impazienza tipica di due adolescenti. ... E tu continuavi a farmi ridere come la prima volta, tu volevi sempre vedermi con il sorriso e io, a volte capricciosa, a tratti incontentabile, avevo gli occhi pieni di te, avevo voglia di dimostrarti quanto ti amassi.


Ora mi chiedo se si può amare a 16 anni, e se sì che tipo di amore è a quell'età...

si può. Si può eccome amare anche a quell'età, quando si è acerbi e non si sa niente della vita. Perchè se penso a te mi viene in mente solo un tipo di concetto astratto ma concreto.

come posso spiegarlo?

ci provo.


Si può amare senza saperlo, con gradualità, ma è possibile. Amarsi anche con i caratteri difficili, anche essendo il giorno e la notte, se c’è quella voglia di rendere l’altra persona felice. Anche quando non si conoscono le cose non è detto che non possano succedere…La vita non fa sconti a nessuno. La vita ti fa pagare a prezzo pieno le cose belle. Anche se la chiamassi crudele cambierebbe lo stato delle cose? No, ma lo penserò sempre.

Di natura non mi piace parlare di me e preferisco vivere le cose piacevoli, ma (c'è sempre un me che risiede nel mio modo di sopravvivere) non potendo più condividere nulla con te, mio caro Domenico, sappi che scriverei intere pagine, persino libri per te. Mi soffermerei sulla tua persona. Saresti letteralmente un faro di speranza per molti, la tua storia potrebbe dare coraggio a qualcuno...O anche in questo caso manco d'obiettività...? Ma il fatto che la tua presenza oscurasse le giornate più luminose o che il tuo cuore racchiudesse più della sua naturale forma è un dato di fatto.

penso e stra-penso. su cosa fare e cosa tenere per me. Se penso che per altri può essere piacevole leggere di te, sai cosa significa per me?

Ogni lettera che ti dedico ha un sapore amaro che mi appanna gli occhi, il saperti così vicino e non poterti sfiorare, significa autoinfliggersi la punizione peggiore solo per avere qualche secondo di piacere…Parlare di te significa entrare in un buco nero senza avere la certezza di uscirne vivi.


tra frasi sconnesse e incoerenze varie arranco. da tempo.

allora ti faccio una domanda: salvare me al posto tuo cosa avrebbe comportato all'universo? non avresti voluto vedermi così. figuriamoci stare con una persona che mi considera una seconda possibilità.

scegliere me e non te mi avrebbe portato a questo inevitabilmente oppure sono io che mi sono messa in una situazione troppo complicata...magari di proposito...


non lo so, le mie continue scelte sbagliate mi confondono.

cos'è giusto?

cosa merito VERAMENTE io?

dovrò vivere con il rimorso per tutta la vita o troverò la pace?

è più semplice di quanto creda...so di stare con una persona che non mi ama e mai lo farà, questa punizione alleggerisce le mie colpe...Però chiedo a me stessa, quanto vale veramente la mia vita? non sono morta in quell'incidente, ho avuto una seconda possibilità e la voglio bruciare così?

in questa relazione il problema non è la comunicazione o il non saper usare ago e filo è la mancanza di empatia, di affetto, il mio essere invisibile, il mio essere un semplice oggetto d'arredo da esibire al popolo a farmi perdere umanità. ho cercato te in lui, ho desiderato ardentemente che mi guardasse come facevi tu, ho sperato che i suoi ti amo fossero anche lontanamente come l'ombra dei tuoi...Il risultato è stato disastroso...

come il tempo anche le forze mi sfuggono...la paura mi immobilizza...se in questa ragnatela mi muovo potrei attirare troppo l'attenzione...Se restassi ferma significherebbe accettare l'inevitabile...


Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

 
 
 

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